Giuseppe Sarto nacque suddito del Regno Lombardo-Veneto in un piccolo paese della campagna trevigiana, in un ambiente nel quale l'agricoltura era l'attività predominante e trainante.
Le caratteristiche principali dei paesi rurali del Veneto
erano, con qualche variazione da luogo a luogo, l'alto indice di natalità (38-40
per mille), una mortalità valutabile intorno al 30 per mille, una grande incidenza
della mortalità infantile (circa 35-40 per cento), la bassissima percentuale
di nascite illegittime, la precarietà delle condizioni igieniche, l'alto tasso
di analfabetismo e, nella seconda metà dell'Ottocento, l'emigrazione, tanto
per citare gli aspetti più appariscenti. La mancanza dei più elementari rudimenti
scolastici era evidente specialmente fra le donne (la stessa madre di Pio X
era "illetterata
").
Dagli studi emerge una società chiusa, depressa, tormentata
dalla fame, dalla pellagra, dal tifo e dal colera. Lo sviluppo dell'agricoltura
era ostacolato, se non impedito, non solo dall'atrofia del baco da seta e dalla
crittogama della vite, ma anche dalla pressione fiscale, dal permanere di diritti
feudali, di servitù e di imposizioni quali decime, quartesi, "posta pecora
"
(diritto di pascolo) ed altro, nei quali anche il clero era coinvolto.
Casa di contadini a Cendrole
Potatori di vite a Riese
Il Pozzo di Tuzzio Costanzi a Riese
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ultimo aggiornamento: 28.06.2007