Nel 1875 l'ufficio di cancelliere vescovile a Treviso era vacante (don Antonio Pozzi era stato eletto parroco di Fossalunga); erano pure vacanti alcuni stalli canonicali, e nel seminario mancava il padre spirituale, del quale monsignor Giovanni Santalena, professore di fisica, faceva le veci. Il vescovo mons. Federico Maria Zinelli trovò in Sarto l'unica persona che potesse occuparsi di tre uffici contemporaneamente ed esserne all'altezza. Il novello canonico, annoverato nel capitolo di Treviso col titolo relativo al canonicato di Musano, comparve in duomo il 28 novembre 1875, domenica prima d'avvento.
Il 12 giugno 1879 il vescovo ritenne di eleggere il Sarto
canonico primicerio ("meriti distinti per pietà e per dottrina
"), elevandolo
così alla terza dignità canonicale del capitolo (la prima è il decano e la seconda
l'arcidiacono). Morto il vescovo il 24 novembre 1879, tre giorni dopo il Sarto
fu eletto vicario generale capitolare, essendo molto esperto negli affari di
curia ed avendo una conoscenza profonda della diocesi. Ricoprì questo incarico
fino al 23 giugno 1880.
La Cattedrale, l'Episcopio e la Curia vescovile di Treviso. (La cancelleria di mons. Sarto è segnata con C). Fot. M. Cappello.
Lettera del vescovo Zinelli a mons. Sarto eletto canonico primicerio.
I revmi. Monsignori del Capitolo di Treviso già colleghi di G. Sarto canonico e Mons. G. Menegazzi suo successore a Salzano.
Interno della Curia vescovile di Treviso al tempo di monsignor Sarto. Fot. M. Cappello.
[ precedente | 1, 2 | successiva ]