15 D. Qual'è la prima parte della dottrina cristiana?
R. La prima parte della dottrina cristiana è il simbolo degli Apostoli, detto volgarmente il Credo.
16 D. Perché chiamate voi il Credo: Simbolo degli Apostoli?
R. Il Credo si chiama simbolo degli Apostoli, perché è un compendio delle verità della fede insegnate dagli Apostoli.
17 D. Quanti articoli sono nel Credo?
R. Nel Credo vi sono dodici articoli.
18 D. Recitateli.
R.
19 D. Che cosa vuoi dire la parola Credo, che dite in principio del Simbolo?
R. La parola Credo vuol dire: io tengo per verissimo tutto quello che in questi dodici articoli si contiene: e credo più fermamente queste cose, che se le vedessi cogli occhi miei, perché le ha rivelate Iddio, che non può ingannarsi, né ingannare, alla santa Chiesa cattolica e per mezzo di essa le rivela anche a noi.
20 D. Che cosa contengono gli articoli del Credo?
R. Gli articoli del Credo contengono tutto quello che principalmente si ha da credere di Dio, di Gesù Cristo e della Chiesa sua sposa.
21 D. E cosa molto utile il recitare spesso il Credo?
R. E cosa utilissima recitare spesso il Credo per imprimere sempre più nel cuore le verità della fede.
22 D. Che cosa c'insegna il primo articolo: Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
R. Il primo articolo del Credo c'insegna che vi è un Dio solo, che è onnipotente, e ha creato il cielo, la terra e tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, cioè l'universo mondo.
23 D. Come sappiamo noi che vi è Dio?
R. Noi sappiamo che vi è Dio, perché la nostra ragione ce lo dimostra, e la fede ce lo conferma.
24 D. Perché si dice che Dio è Padre?
R. Si dice che Dio è Padre, 1.° perché è Padre per natura della seconda Persona della Santissima Trinità, cioè del Figliuolo da lui generato: 2.° perché Dio è Padre di tutti gli uomini, che egli ha creato, conserva e governa: 3.° perché finalmente è Padre per grazia di tutti i buoni cristiani, i quali perciò si chiamano figliuoli di Dio adottivi.
25 D. Perché il Padre è la prima Persona della Santissima Trinità?
R. Il Padre è la prima Persona della Santissima Trinità, perché non procede da altra persona, ma è il principio delle altre due persone, cioè del Figliuolo e dello Spirito Santo.
26 D. Che vuoi dire la parola onnipotente?
R. La parola onnipotente vuol dire che Dio può fare tutto quello che vuole.
27 D. Dio non può peccare né morire; come dunque si dice ch'egli può far tutto?
R. Si dice che Dio può far tutto, quantunque non possa né peccare né morire, perché il poter peccare o morire non è effetto di potenza, ma di debolezza, che non può essere in Dio, il quale è perfettissimo.
28 D. Che cosa vuol dire: Creatore del cielo e della terra?
R. Creare vuoi dire fare dal niente; perciò Dio si dice creatore del cielo e della terra perché ha fatto dal niente il cielo e la terra e tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, cioè l'universo mondo.
29 D. Il mondo è stato creato solamente dal Padre?
R. Il mondo è stato creato ugualmente da tutte e tre le persone divine, perché tutto ciò che fa una persona riguardo alle creature, lo fanno con uno stesso atto anche le altre.
30 D. Perché dunque la creazione si attribuisce particolarmente al Padre?
R. La creazione si attribuisce particolarmente al Padre, perché la creazione è effetto della divina onnipotenza, la quale si attribuisce specialmente al Padre, come si attribuisce la sapienza al Figliuolo, e la bontà allo Spirito Santo, benché tutte e tre le persone abbiano la stessa onnipotenza, sapienza e bontà.
31 D. Dio ha egli cura del mondo e delle cose tutte che ha create?
R. Sì, Iddio ha cura del mondo e delle cose tutte che ha create, le conserva e le governa con la sua infinita bontà e sapienza, e nulla succede quaggiù, senza che Dio lo voglia o lo permetta.
32 D. Perché dite che nulla succede senza che Dio lo voglia o lo permetta?
R. Si dice che nulla succede quaggiù senza che Dio lo voglia o lo permetta, perché vi sono delle cose che Dio vuole e comanda, altre poi che egli non impedisce, come il peccato.
33 D. Perché Iddio non impedisce il peccato?
R. Dio non impedisce il peccato, perché anche dall'abuso che l'uomo fa della libertà che gli ha concesso, sa cavare un bene e far sempre più risplendere la sua misericordia, o la sua giustizia.
34 D. Quali sono le creature più nobili che Dio ha creato?
R. Le creature più nobili create da Dio sono gli Angeli.
35 D. Chi sono gli Angeli?
R. Gli Angeli sono creature intelligenti e puramente spirituali.
36 D. Per qual fine Iddio ha creato gli Angeli?
R. Dio ha creato gli Angeli per essere da essi onorato e servito e per renderli eternamente felici.
37 D. Quale forma e figura hanno gli Angeli?
R. Gli Angeli non hanno né forma, né figura alcuna sensibile, perché sono puri spiriti, creati da Dio per sussistere senza dover essere uniti a corpo alcuno.
38 D. Perché dunque gli Angeli si rappresentano sotto forme sensibili?
R. Gli Angeli si rappresentano sotto forme sensibili: 1.° per aiuto della nostra imaginazione; 2.° perché sono cosi apparsi molte volte agli uomini, come leggiamo nella Sacra Scrittura.
39 D. Gli Angeli furono tutti fedeli a Dio?
R. No, gli Angeli non furono tutti fedeli a Dio, ma molti di essi per superbia pretesero essere uguali a Lui e da Lui indipendenti; e per questo peccato, furono esclusi per sempre dal paradiso e condannati all' inferno.
40 D. Come si chiamano gli Angeli esclusi per sempre dal paradiso e condannati all'inferno?
R. Gli Angeli esclusi per sempre dal paradiso e condannati all' inferno si chiamano demoni, e il loro capo si chiama Lucifero o Satana.
41 D. I demoni possono farci alcun male?
R. Si, i demoni possono farci molto male e nell'anima e nel corpo, se però Dio ne dà loro il permesso, massime col tentarci a peccare.
42 D. Perché ci tentano?
R. I demoni ci tentano per l'invidia che ci portano, la quale fa loro desiderare la nostra eterna dannazione, e per odio a Dio, la cui imagine risplende in noi. Iddio poi permette le tentazioni, affinché noi, vincendole con la sua grazia, esercitiamo le virtù ed acquistiamo meriti pel paradiso.
43 D. Come possiamo vincere le tentazioni?
R. Le tentazioni si vincono colla vigilanza, colla preghiera, e colla mortificazione cristiana.
44 D. Gli Angeli rimasti fedeli a Dio come si chiamano?
R. Gli Angeli rimasti fedeli a Dio si chiamano Angeli buoni, Spiriti celesti, o semplicemente Angeli.
45 D. Che cosa avvenne degli Angeli rimasti fedeli a Dio?
R. Gli Angeli rimasti fedeli a Dio furono confermati in grazia, godono per sempre la vista di Dio, lo amano, lo benedicono, e lo lodano eternamente.
46 D. Dio si serve degli Angeli come suo ministri?
R. Si, Dio si serve degli Angeli come suoi ministri, e specialmente affida a molti di essi l'ufficio di nostri custodi e protettori.
47 D. Dobbiamo noi avere particolare devozione verso l'Angelo nostro custode?
R. Si, noi dobbiamo avere particolare devozione verso l'Angelo nostro custode, onorarlo, invocarne l'aiuto, seguirne le inspirazioni ed essergli riconoscenti per l'assistenza continua ch'egli ci presta.
48 D. Qual'è la creatura più nobile che Dio ha posto sulla terra?
R. La creatura più nobile che Dio ha posto sulla terra é l'uomo.
49 D. Che cosa è l'uomo?
R. L'uomo é una creatura ragionevole composta d'anima e di corpo.
50 D. Dite cosa è l'anima?
R. L'anima é la parte più nobile dell'uomo, perché è sostanza spirituale, dotata d'intelletto e di volontà, capace di conoscere Dio e di possederlo eternamente.
51 D. L'anima umana si può vedere e toccare?
R. L'anima nostra non si può né vedere né toccare perché è spirito.
52 D. L'anima umana muore col corpo?
R. L'anima umana non muore mai: la fede e la stessa ragione provano che essa è immortale.
53. D. L'uomo è libero nelle sue azioni?
R. Si, l'uomo è libero nelle sue azioni; e ciascuno sente dentro se stesso che può fare una cosa e non farla, o farne una piuttosto che un'altra.
54 D. Spiegate con un esempio la libertà umana.
R. Se io dico volontariamente una bugia, sento che potrei non dirla e tacere, e che potrei anche parlare diversamente, dicendo la verità.
55 D. Perché si dice che l'uomo fu creato ad imagine e somiglianza di Dio?
R. Si dice che l'uomo fu creato ad imagine e somiglianza di Dio, perché l'anima umana è spirituale e ragionevole, libera nel suo operare, capace di conoscere e di amare Dio e di goderlo eternamente: perfezioni che rispecchiano in noi un raggio dell'infinita grandezza del Signore.
56 D. In quale stato pose Dio i nostri primi progenitori Adamo ed Eva?
R. Dio pose Adamo ed Eva nello stato di innocenza e di grazia; ma presto ne decaddero per il peccato.
57 D. Oltre l'innocenza e la grazia santificante conferì Dio altri doni ai nostri progenitori?
R. Oltre l'innocenza e la grazia santificante Iddio conferì altri doni ai nostri progenitori, che essi dovevano trasmettere insieme con la grazia santificante ai loro discendenti ed erano: l'integrità, cioè la perfetta soggezione del senso alla ragione; l'immortalità; l'immunità da ogni dolore e miseria; e la scienza proporzionata al loro stato.
58 D. Quale fu il peccato di Adamo?
R. Il peccato di Adamo fu un peccato di superbia e di grave disobbedienza.
59 D. Quali fu il castigo del peccato di Adamo ed Eva?
R. Adamo ed Eva perdettero la grazia di Dio e il diritto che avevano al cielo, furono cacciati dal paradiso terrestre, sottoposti a molte miserie nell'anima e nel corpo, e condannati a morire.
60 D. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, sarebbero stati esenti dalla morte?
R. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, ma si fossero mantenuti fedeli a Dio, dopo una dimora felice e tranquilla su questa terra, senza morire sarebbero stati trasferiti da Dio nel Cielo a godere una vita eterna e gloriosa.
61 D. Erano questi doni dovuti all'uomo?
R. Questi doni non erano dovuti in verun modo all'uomo, ma erano assolutamente gratuiti e soprannaturali; e perciò, disubbidendo Adamo al divino precetto, poté Iddio senza ingiustizia privarne Adamo e tutta la sua posterità.
62 D. Questo peccato è proprio solamente di Adamo?
R. Questo peccato non è solo di Adamo, ma è anche nostro, sebbene diversamente. È proprio di Adamo, perché questi lo commise con un atto di sua volontà e perciò in lui fu personale. È proprio nostro, perché, avendo Adamo peccato come capo e fonte di tutto il genere umano, viene trasfuso per naturale generazione in tutti i suoi discendenti, e perciò per noi è peccato originale.
63 D. Com'è possibile che il peccato originale si trasfonda in tutti gli uomini?
R. Il peccato originale si trasfonde in tutti gli uomini, perché avendo Iddio conferito all'uman genere in Adamo la grazia santificante e gli altri doni soprannaturali, a condizione che Adamo non disobbedisse; avendo questi disobbedito nella sua qualità di capo e padre del genere umano, rese l'umana natura ribelle a Dio. Perciò la natura umana viene trasfusa a tutti i discendenti di Adamo in uno stato di ribellione a Dio, priva della divina grazia e degli altri doni.
64 D. Quali danni ci ha dunque cagionato il peccato originale?
R. I danni del peccato originale sono: la privazione della grazia, la perdita del paradiso, l'ignoranza, l'inclinazione al male, tutte le miserie di questa vita, e infine la morte.
65 D. Tutti gli uomini contraggono il peccato originale?
R. Si, tutti gli uomini contraggono il peccato originale, eccetto la santissima Vergine, che ne fu preservata da Dio per singolare privilegio, in previsione dei meriti di Gesù Cristo nostro Salvatore.
66 D. Dopo il peccato di Adamo gli uomini non avrebbero più potuto salvarsi?
R. Dopo il peccato di Adamo gli uomini non avrebbero più potuto salvarsi, se Dio non avesse loro usato misericordia.
67 D. Quale fu la misericordia usata da Dio al genere umano?
R. La misericordia usata da Dio al genere umano fu di promettere subito ad Adamo il Redentore divino, o Messia, e di mandano poi a suo tempo, per liberare gli uomini dalla schiavitù del demonio, e del peccato.
68 D. Chi è il Messia promesso?
R. Il Messia promesso è Gesù Cristo, come c'insegna il secondo articolo del Credo.
69 D. Che cosa c' insegna il secondo articolo: E in Gesù Cristo suo Figliuolo unico, Signor nostro?
R. Il secondo articolo del Credo c'insegna che il Figliuolo di Dio è la seconda persona della santissima Trinità: che egli è Dio eterno, onnipotente, Creatore e Signore, come il Padre: che egli si è fatto uomo per salvarci: e che il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo.
70 D. Perché la seconda persona chiamasi Figliuolo?
R. La seconda persona chiamasi Figliuolo perché è generata dal Padre per via d'intelletto da tutta l'eternità; e per questo si chiama anche Verbo eterno del Padre.
71 D. Essendo anche noi figliuoli di Dio, perché Gesù Cristo si chiama Figliuolo unico di Dio Padre?
R. Gesù Cristo si chiama Figliuolo unico di Dio Padre, perché Egli solo é per natura suo Figliuolo e noi siamo suoi figliuoli per creazione e per adozione.
72 D. Perché Gesù Cristo si chiama Signor nostro?
R. Gesù Cristo si chiama Signor nostro perché oltre l'averci creati insieme al Padre e allo Spirito Santo in quanto è Dio, ci ha pure redenti in quanto Dio ed uomo.
73 D. Perché il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù?
R. Il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù che vuoi dire Salvatore, perché ci ha salvati dalla morte eterna meritata per i nostri peccati.
74 D. Chi ha dato il nome di Gesù al Figliuolo di Dio fatto uomo?
R. Il nome di Gesù al Figliuolo di Dio fatto uomo l'ha dato lo stesso eterno Padre per mezzo dell'arcangelo Gabriele, quando questi annunziò alla Vergine il mistero dell' Incarnazione.
75 D. Perché il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama anche Cristo?
R. Il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama anche Cristo, che vuoi dire unto e consacrato, perché anticamente si ungevano i re, i sacerdoti, e i profeti; e Gesù è re dei re, sommo sacerdote e sommo profeta.
76 D. Gesù Cristo fu veramente unto e consacrato con unzione corporale?
R. L'unzione di Gesù Cristo non fu corporale, come quella degli antichi re, sacerdoti e profeti, ma tutta spirituale e divina perché la pienezza della divinità abita in lui sostanzialmente.
77 D. Di Gesù Cristo prima della sua venuta, ebbero gli uomini cognizione alcuna?
R. Si, gli uomini ebbero cognizione di Gesù Cristo prima della sua venuta, per la promessa del Messia che Iddio fece ai nostri progenitori Adamo ed Eva, e che rinnovò ai santi Patriarchi; e per le profezie e le molte figure che lo designavano.
78 D. Donde sappiamo noi che Gesù Cristo è veramente il Messia e Redentore promesso?
R. Noi sappiamo che Gesù Cristo è veramente il Messia e Redentore promesso dall'essersi adempito in lui, 1.° tutto ciò che annunziavano le profezie; 2.° tutto ciò che rappresentavano le figure dell'antico Testamento.
79 D. Le profezie che cosa predicevano del Redentore?
R. Le profezie predicevano del Redentore la tribù e la famiglia, dalla quale doveva uscire; il luogo e il tempo della nascita; i suoi miracoli e le più minute circostanze della sua passione e morte; la sua risurrezione ed ascensione alcielo; il suo regno spirituale, universale e perpetuo, che è la santa Chiesa cattolica.
80 D. Quali sotto le principali figure del Redentore nell'antico Testamento?
R. Le principali figure del Redentore nell'antico Testamento sono l'innocente Abele, il sommo sacerdote Melchisedecco, il sacrificio d'Isacco; Giuseppe venduto dai fratelli, il profeta Giona, l'agnello pasquale, e il serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto.
81 D. Donde sappiamo noi che Gesù Cristo è vero Dio?
R. Noi sappiamo che Gesù Cristo è vero Dio: 1.° dalla testimonianza del Padre allorché disse: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo: 2.° dall'attestazione di Gesù Cristo stesso, confermata coi più stupendi miracoli; 3.° dalla dottrina degli Apostoli: 4.° dalla tradizione costante della Chiesa cattolica.
82 D. Quali sono i principali miracoli operati da Gesù Cristo?
R. I principali miracoli operati da Gesù Cristo sono, oltre la sua risurrezione, la sanità resa agli infermi, la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, la vita ai morti.
83 D. Che cosa c'insegna il terzo articolo: Il quale fu concepito di Spirito Santo; nacque di Maria Vergine.
R. Il terzo articolo del Credo c'insegna che il Figliuolo di Dio ha preso un corpo e un'anima, come abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo, e che è nato da questa Vergine.
84 D. Il Padre e il Figliuolo concorsero anche essi a formare il corpo e a creare l'anima di Gesù Cristo?
R. Si, a formare il corpo e a creare l'anima di Gesù Cristo concorsero tutte le tre Persone divine.
85 D. Perché si dice solo: fu concepito di Spirito Santo?
R. Si dice solo: fu concepito di Spirito Santo,perché l'incarnazione del Figliuolo di Dio è opera di bontà e di amore, e le opere di bontà e amore si attribuiscono allo Spirito Santo.
86 D. Il Figlio di Dio facendosi uomo cessò di esser Dio?
R. No, il Figlio di Dio si fece uomo, senza cessare di esser Dio.
87 D. Dunque Gesù Cristo è Dio e uomo insieme?
R. Sì, il Figlio di Dio incarnato, cioè Gesù Cristo, è Dio e uomo insieme, perfetto Dio e perfetto uomo.
88 D. Sono dunque in Gesù Cristo due nature?
R. Si, in Gesù Cristo, che è Dio e uomo, sono due nature: la divina e l'umana.
89 D. Sono in Gesù Cristo anche due persone, la divina e l'umana?
R. No, nel Figlio di Dio fatto uomo non vi ha che una sola persona, cioè la divina.
90 D. Quante volontà sono in Gesù Cristo?
R. In Gesù Cristo sono due volontà: l'una divina, l'altra umana.
91 D. Gesù Cristo aveva volontà libera?
R. Si, Gesù Cristo aveva volontà libera, ma non poteva fare il male, perché poter fare il male è difetto, non perfezione della libertà.
92 D. Il Figliuolo di Dio e il Figliuolo di Maria, sono la medesima persona?
R. Il Figliuolo di Dio e il Figliuolo di Maria sono la medesima persona, cioè Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
93 D. Maria Vergine è Madre di Dio?
R. Si, Maria Vergine è Madre di Dio, perché è Madre di Gesù Cristo, che è vero Dio.
94 D. In qual modo Maria divenne Madre di Gesù Cristo?
R. Maria divenne Madre di Gesù Cristo unicamente per opera e virtù dello Spirito Santo
95 D. È di fede che Maria fu sempre Vergine?
R. Si, è di fede che Maria santissima fu sempre Vergine, ed è chiamata la Vergine per eccellenza.
96 D. Che cosa c'insegna il quarto articolo: Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e sepolto?
R. Il quarto articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo per redimere il mondo col suo Sangue prezioso, patì sotto Ponzio Pilato governatore della Giudea, e morì sul legno della croce, dalla quale deposto, fu seppellito.
97 D. Che cosa vuoi dire la parola patì?
R. La parola patì esprime tutte le pene sofferte da Gesù Cristo nella sua passione.
98 D. Gesù Cristo patì come Dio, o come uomo?
R. Gesù Cristo patì come uomo solamente, perché come Dio non poteva né patire né morire.
99 D. Qual sorta di supplizio era quello della croce?
R. Il supplizio della croce era in quei tempi il più crudele e ignominioso di tutti i supplizi.
100 D. Chi fu che condannò Gesù Cristo ad essere crocifisso?
R. Colui che condannò Gesù Cristo ad essere crocifisso fu Ponzio Pilato governatore della Giudea, il quale aveva riconosciuta la innocenza di Lui; ma cedette vilmente alla minacciosa insistenza del popolo di Gerusalemme.
101 D. Non avrebbe potuto Gesù Cristo liberarsi dalle mani dei giudei e di Pilato?
R. Si, Gesù Cristo avrebbe potuto liberarsi dalle mani dei giudei e di Pilato, ma conoscendo che la volontà del suo Eterno Padre era che Egli patisse e morisse per la nostra salute, vi si sottomise volontariamente, anzi andò Egli stesso incontro a' suoi nemici, e si lasciò spontaneamente prendere e condurre alla morte.
102 D. Dove fu crocifisso Gesù Cristo?
R. Gesù Cristo fu crocifisso sul monte Calvario.
103 D. Che cosa operò Gesù Cristo sopra la croce?
R. Gesù Cristo sopra la croce pregò per i suoi nemici; diede per madre al discepolo san Giovanni e in persona di lui a noi tutti, la sua stessa madre Maria santissima: offrì la sua morte in sacrificio, e soddisfece alla giustizia di Dio per i peccati degli uomini.
104 D. Non sarebbe bastato che venisse un Angelo a soddisfare per noi?
R. No, non sarebbe bastato che venisse un Angelo a soddisfare per noi, perché l'offesa fatta a Dio per il peccato era, sotto un certo aspetto, infinita, e per soddisfarla si richiedeva una persona che avesse un merito infinito.
105 D. Per soddisfare alla divina Giustizia era necessario che Gesù Cristo fosse Dio e uomo insieme?
R. Si, bisognava che Gesù Cristo fosse uomo per poter patire e morire, e bisognava che fosse Dio perché i suoi patimenti fossero d' un valore infinito.
106 D. Perché era necessario che i meriti di Gesù Cristo fossero di un valore infinito?
R. Era necessario che i meriti di Gesù Cristo fossero di un valore infinito, perché la maestà di Dio, offesa coi peccato, è infinita.
107 D. Era necessario che Gesù patisse tanto?
R. No, non era assolutamente necessario che Gesù patisse tanto, perché il minimo dei suoi patimenti sarebbe stato sufficiente alla nostra redenzione, essendo ciascun suo atto di infinito valore.
108 D. Perché dunque volle Gesù patir tanto?
R. Gesù volle patir tanto per soddisfare più abbondantemente alla divina giustizia, per dimostrarci maggiormente il suo amore, e per ispirarci il più grande orrore al peccato.
109 D. Accaddero prodigi alla morte di Gesù?
R. Si, alla morte di Gesù si oscurò il sole, tremò la terrà, si aprirono i sepolcri e molti morti risuscitarono.
110 D. Dove fu sepolto il corpo di Gesù Cristo?
R. Il corpo di Gesù Cristo fu sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella pietra del monte, poco lontano dal luogo dove era stato crocifisso.
111 D. Nella morte di Gesù Cristo si separò la divinità dal corpo e dall'anima?
R. Nella morte di Gesù Cristo la divinità non si separò né dal corpo né dall'anima, ma solamente si separò l'anima dal corpo.
112 D. Per chi è morto Gesù Cristo?
R. Gesù Cristo é morto per la salute di tutti gli uomini ed ha soddisfatto per tutti.
113 D. Se Gesù Cristo è morto per la salute di tutti, perché non tutti si salvano?
R. Gesù Cristo é morto per tutti, ma non tutti si salvano, perché non tutti lo vogliono riconoscere, non tutti osservano la sua legge, non tutti si valgono dei mezzi di santificazione che ci ha lasciati.
114 D. Per essere salvi basta che Gesù Cristo sia morto per noi?
R. Per essere salvi non basta che Gesù Cristo sia morto per noi, ma é necessario che siano applicati a ciascun di noi il frutto e i meriti della sua passione e morte, il che avviene sopratutto per mezzo dei sacramenti istituiti a questo fine dal medesimo Gesù Cristo; e siccome molti o non ricevono i sacramenti o non li ricevono bene, perciò rendono a se stessi inutile la morte di Gesù Cristo.
115 D. Che cosa c'insegna il quinto articolo: Discese all'inferno, il terzo di risuscitò da morte?
R. Il quinto articolo del Credo c'insegna: che l'anima di Gesù Cristo, separata che fu dal corpo, andò al Limbo dei santi Padri, e che nel terzo giorno si unì di nuovo al corpo suo, per non separarsene mai più.
116 D. Che cosa s'intende qui per inferno?
R. Per inferno s'intende qui il Limbo dei santi Padri cioè quel luogo dove erano trattenute le anime dei giusti aspettando la redenzione di Gesù Cristo.
117 D. Perché le anime dei santi Padri non furono introdotte nel paradiso prima della morte di Gesù Cristo?
R. Le anime dei santi Padri non furono introdotte nel paradiso prima della morte di Gesù Cristo, perché pel peccato di Adamo il paradiso era chiuso, e conveniva che Gesù Cristo, il quale con la stia morte lo riaprì, fosse il primo ad entrarvi.
118 D. Perché Gesù Cristo volle differire sino al terzo giorno la propria risurrezione?
R. Gesù Cristo volle differire sino al terzo giorno la propria risurrezione per manifestare ad evidenza che era veramente morto.
119 D. La risurrezione di Gesù cristo fu simile alla risurrezione degli altri uomini risuscitati?
R. No, la risurrezione di Gesù Cristo non fu simile alla risurrezione degli altri uomini risuscitati, perché Gesù Cristo risuscitò per virtù propria, e gli altri furono risuscitati per virtù di Dio.
120 D. Che cosa c' insegna il sesto articolo: Salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente?
R. Il sesto articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, alla presenza de' suoi discepoli, ascese da se stesso al cielo, e che essendo, come Dio, eguale al Padre nella gloria, come uomo é stato innalzato sopra tutti gli Angeli e tutti i Santi, e costituito Signore di tutte le cose.
121 D. Perché Gesù Cristo dopo la sua risurrezione stette quaranta giorni sulle terra prima di salire al cielo?
R. Gesù Cristo dopo la sua risurrezione stette quaranta giorni sulla terra, prima di salire al cielo, per provare con varie apparizioni che era veramente risorto, e per istruire sempre più e confermare gli Apostoli nelle verità della fede.
122 D. Perché Gesù Cristo è salito al cielo?
R. Gesù Cristo è salito al cielo: 1.° per prendere possesso del suo regno meritato colla sua morte; 2.° per preparare il nostro posto di gloria e per essere nostro Mediatore ed Avvocato appresso il Padre; 3.° per mandare lo Spirito Santo a' suoi Apostoli.
123 D. Perché si dice di Gesù Cristo che salì al cielo, e della Madre sua santissima che fu assunta?
R. Si dice di Gesù Cristo che sali al cielo, e della Madre sua santissima che fu assunta, perché Gesù Cristo, essendo Uomo-Dio, per virtù propria salì al cielo, ma la Madre che era creatura, sebbene la più degna di tutte, sali al cielo per virtù di Dio.
124 D. Spiegatemi le parole; siede alla destra di Dio Padre onnipotente.
R. La parola: siede significa il pacifico possesso, che Gesù Cristo ha della sua gloria, e le parole: alla destra di Dio Padre onnipotente esprimono che Egli ha il posto d'onore sopra tutte le creature.
125 D. Che cosa c'insegna il settimo articolo: Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti?
R. Il settimo, articolo del Credo c'insegna che alla fine del mondo Gesù Cristo pieno di gloria e maestà verrà dal cielo per giudicare tutti gli uomini, buoni e cattivi, e per dare a ciascuno il premio o la pena che avrà meritato.
126 D. Se ciascuno, subito dopo morte, dovrà essere giudicato da Gesù Cristo nel giudizio particolare, perché dovremo essere giudicati tutti nel giudizio universale?
R. Dovremo essere giudicati tutti nel giudizio universale per più ragioni: 1.° per gloria di Dio; 2.° per gloria di Gesù Cristo; 3.° per gloria dei Santi; 4.° per confusione dei cattivi; 5.° finalmente affinché il corpo abbia con l'anima la sua sentenza di premio o di pena.
127 D. Nel giudizio universale come si manifesterà la gloria di Dio?
R. Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Dio, perché tutti conosceranno con quanta giustizia Dio governi il mondo, sebbene ora si vedano qualche volta i buoni in afflizione e i cattivi in prosperità.
128 D. Nel giudizio universale come si manifesterà la gloria di Gesù Cristo?
R. Nel giudizio universale si manifesterà la gloria di Gesù Cristo, perché essendo Egli stato dagli uomini ingiustamente condannato, comparirà allora in faccia a tutto il mondo giudice supremo di tutti.
129 D. Nel giudizio universale come si manifesterà la gloria dei Santi?
R. Nel giudizio universale si manifesterà la gloria dei Santi, perché molti di essi, che sono morti disprezzati dai cattivi, saranno glorificati in presenza di tutto il mondo.
130 D. Nel giudizio universale quale sarà la confusione dei cattivi?
R. Nel giudizio universale la confusione dei cattivi sarà grandissima, massime per quelli che oppressero i giusti e per quelli che si studiarono in vita di essere stimati per uomini di virtù e bontà, vedendo manifestati a tutto il mondo i peccati da loro commessi, anche i più segreti.
131 D. Che cosa c'insegna l'ottavo articolo: Io credo nello Spirito Santo?
R. L'ottavo articolo del Credo c'insegna che vi è lo Spirito Santo, terza Persona della santissima Trinità, che Egli è Dio eterno, infinito, onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose, come il Padre e il Figliuolo.
132 D. Da chi procede lo Spirito Santo?
R. Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figliuolo per via di volontà e di amore, come da un solo principio.
133 D. Se il Figliuolo procede dal Padre, e lo Spirito Santa procede dal Padre e dal Figliuolo, pare che il Padre e il Figliuolo siano prima dello Spirito Santo: come dunque si dice che sono eterne tutte e tre le Persone?
R. Si dice che sono eterne tutte e tre le Persone, perché il Padre ab eterno ha generato il Figliuolo; e dal Padre e dal Figliuolo ab eterno procede lo Spirito Santo.
134 D. Perché la terza Persona della santissima Trinità si chiama particolarmente col nome di Spirito Santo?
R. La terza Persona della santissima Trinità si chiama particolarmente col nome di Spirito Santo perché Essa procede dal Padre e dal Figliuolo per modo di spirazione e d'amore.
135 D. Quale opera viene attribuita specialmente allo Spirito Santo?
R. Allo Spirito Santo viene attribuita specialmente la santificazione delle anime.
136 D. Il Padre e il Figliuolo ci santificano egualmente che lo Spirito Santo?
R. Sì, tutte e tre le divine Persone ci santificano egualmente.
137 D. Se così è, perché la santificazione delle anime si attribuisce in particolare allo Spirito Santo?
R. La santificazione delle anime si attribuisce in particolare allo Spirito Santo perché essa è opera d'amore, e le opere d' amore si attribuiscono allo Spirito Santo.
138 D. Quando discese lo Spirito Santo sopra gli Apostoli?
R. Lo Spirito Santo discese sopra gli Apostoli nel giorno della Pentecoste, cioè cinquanta giorni dopo la Risurrezione di Gesù Cristo, e dieci dopo la sua Ascensione.
139 D. Dov'erano gli Apostoli nei dieci giorni prima della Pentecoste?
R. Gli Apostoli erano riuniti nel cenacolo in compagnia di Maria Vergine e degli altri discepoli, e perseveravano nell'orazione, aspettando lo Spirito Santo, che Gesù Cristo aveva loro promesso.
140 D. Quali effetti produsse lo Spirito Santo negli Apostoli?
R. Lo Spirito Santo confermò nella fede gli Apostoli, li riempi di lumi, di forza, di carità e dell'abbondanza di tutti i suoi doni.
141 D. Lo Spirito Santo è egli stato mandato per i soli Apostoli?
R. Lo Spirito Santo è stato mandato per tutta la Chiesa, e per ogni anima fedele.
142 D. Che cosa opera lo Spirito Santo nella Chiesa?
R. Lo Spirito Santo, come l'anima nel corpo, vivifica la Chiesa con la sua grazia e coi suoi doni; vi stabilisce il regno della verità e dell'amore; e l'assiste perché conduca sicuramente i suoi figliuoli per la via del cielo.
143 D. Che cosa c'insegna il nono articolo: la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi?
R. Il nono articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo ha fondato sulla terra una società visibile che si chiama Chiesa cattolica e che tutte le persone che fanno parte di questa Chiesa sono in comunione tra loro.
144 D. Perché dopo l'articolo che tratta dello Spirito Santo si parla subito della Chiesa cattolica?
R. Dopo l'articolo che tratta dello Spirito Santo si parla subito della Chiesa cattolica per indicare che tutta la santità della Chiesa medesima deriva dallo Spirito Santo, il quale è l'autore di ogni santità.
145 D. Che cosa vuoi dire questa parola Chiesa?
R. La parola Chiesa vuol dire convocazione o adunanza di molte persone.
146 D. Chi ci ha convocati o chiamati alla Chiesa di Gesù Cristo?
R. Noi siamo stati chiamati alla Chiesa di Gesù Cristo da una grazia particolare di Dio, affinché col lume della fede e l'osservanza della divina legge gli rendiamo il debito culto e perveniamo alla vita eterna.
147 D. Dove si trovano i membri della Chiesa?
R. I membri della Chiesa si trovano parte in cielo, e formano la Chiesa trionfante; parte nel purgatorio, e formano la Chiesa purgante; parte sulla terra e formano la Chiesa militante.
148 D. Queste diverse parti della Chiesa costituiscono una sola Chiesa?
R. Si, queste diverse parti della Chiesa costituiscono una sola Chiesa ed un solo corpo, perché hanno il medesimo capo che è Gesù Cristo, il medesimo spirito che le anima e le unisce, e il medesimo fine che è la felicità eterna, la quale si gode già dagli uni e si aspetta dagli altri.
149 D. A qual parte della Chiesa si riferisce principalmente questo nono articolo?
R. Questo nono articolo del Credo si riferisce principalmente alla Chiesa militante, che è la Chiesa nella quale noi siamo attualmente.
150 D. Che cosa è la Chiesa cattolica?
R. La Chiesa cattolica è la società o congregazione di tutti i battezzati che, vivendo sulla terra, professano la stessa fede e legge di Cristo, partecipano agli stessi sacramenti, e obbediscono ai legittimi Pastori, principalmente al Romano Pontefice.
151 D. Dite distintamente che cosa è necessario per esser membro della Chiesa?
R. Per esser membro della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesti Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori della Chiesa.
152 D. Chi sono i legittimi Pastori della Chiesa?
R. I legittimi Pastori della Chiesa, sono il Romano Pontefice, cioè il Papa, che è il Pastore universale, ed i Vescovi. Inoltre, sotto la dipendenza dei Vescovi e del Papa, hanno parte nell'officio di pastori gli altri sacerdoti e specialmente i parrochi.
153 D. Perché dite che il Romano Pontefice è il Pastore universale della Chiesa?
R. Perché Gesù Cristo disse a san Pietro, primo Papa: «Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e darò a te le chiavi del regno de' cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato anche in cielo, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche in cielo». E gli disse ancora: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle».
154 D. Non appartengono dunque alla Chiesa di Gesù Cristo tante società di uomini battezzati che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo?
R. No, tutti coloro che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo, non appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo.
155 D. Come si pub distinguere la Chiesa di Gesù Cristo da tante società o sette fondate dagli uomini e che si dicono cristiane?
R. Da tante società o sette fondate dagli uomini, che si dicono cristiane, si può facilmente distinguere la vera Chiesa di Gesù Cristo per quattro contrassegni. Essa è Una, Santa, Cattolica e Apostolica.
156 D. Perché la Chiesa si dice Una?
R. La vera Chiesa si dice Una, perché i suoi figli, di qualunque tempo e luogo, sono uniti fra loro nella medesima fede, nel medesimo culto, nella medesima legge e nella partecipazione dei medesimi sacramenti, sotto un medesimo capo visibile, il Romano Pontefice.
157 D. Non t'i potrebbero essere più Chiese?
R. No, non vi possono essere più Chiese. perché siccome vi è un solo Dio, una sola Fede e un solo Battesimo, così non vi è, e non vi può essere che una sola vera Chiesa.
158 D. Ma non si chiamano Chiese anche i fedeli uniti insieme di una nazione, o di una diocesi?
R. Si chiamano Chiese anche i fedeli uniti insieme di una nazione o di una diocesi, ma sono sempre porzioni della Chiesa universale e formano con essa una Chiesa sola.
159 D. Perché la vera Chiesa si dice Santa?
R. La vera Chiesa si dice Santa, perché santo è il suo capo invisibile, che è Gesù Cristo, santi sono molti suoi membri, santi sono la sua fede, la sua legge, i suoi sacramenti, e fuori di essa non vi è né vi può essere vera santità.
160 D. Perché la Chiesa si chiama Cattolica?
R. La vera Chiesa si chiama Cattolica, che vuoi dire universale, perché abbraccia i fedeli di tutti i tempi, di tutti i luoghi, di ogni età e condizione, e tutti gli uomini del mondo sono chiamati a farne parte.
161 D. Perché la Chiesa si chiama inoltre Apostolica?
R. La vera Chiesa si chiama inoltre Apostolica, perché rimonta senza interruzione fino agli Apostoli; perché crede ed insegna tutto ciò che hanno creduto e insegnato gli Apostoli; e perché è guidata e governata dai loro legittimi successori.
162 D. E perché la vera Chiesa si chiama anche Romana?
R. La vera Chiesa si chiama anche Romana, perché i quattro caratteri dell'unità, santità, cattolicità. e apostolicità si riscontrano solo nella Chiesa che riconosce per capo il Vescovo di Roma, successore di san Pietro.
163 D. Come è costituita la Chiesa di Gesù Cristo?
R. La Chiesa di Gesù Cristo è costituita come una vera e perfetta società; ed in essa, come in una persona morale possiamo distinguere l'anima e il corpo.
164 D. In che consiste l'anima della Chiesa?
R. L'anima della Chiesa consiste in ciò che essa ha d'interno e spirituale, cioè la fede, la speranza, la carità, i doni della grazia e dello Spirito Santo e tutti i celesti tesori che le sono derivati pei meriti di Cristo Redentore e dei Santi.
165 D. Il corpo della Chiesa in che consiste?
R. Il corpo della Chiesa consiste in ciò che essa ha di visibile e di esterno, sia nella associazione dei congregati, sia nel culto e nel ministero d'insegnamento, sia nel suo esterno ordine e governo.
166 D. Per salvarsi basta l'essere comunque membro della Chiesa cattolica?
R. No, non basta per salvarsi l'essere comunque membro della Chiesa cattolica, ma bisogna esserne membro vivo.
167 D. Quali sono i membri vivi della Chiesa?
R. I membri vivi della Chiesa sono tutti e solamente i giusti, quelli cioè, che sono attualmente in grazia di Dio.
168 D. E quali ne sono i membri morti?
R. Membri morti della Chiesa sono i fedeli che trovansi in peccato mortale.
169 D. Può alcuno salvarsi fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana?
R. No, fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa.
170 D. Come dunque si sono salvati gli antichi Patriarchi, i Profeti e tutti gli altri giusti dell'antico Testamento?
R. Tutti i giusti dell'antico Testamento si sono salvati in virtù della fede che avevano in Cristo venturo, per mezzo della quale essi già appartenevano spiritualmente a questa Chiesa.
171 D. Ma chi si trovasse, senza sua colpa, fuori della Chiesa, potrebbe salvarsi?
R. Chi, trovandosi senza sua colpa, ossia in buona fede, fuori della Chiesa, avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse il desiderio almeno implicito; cercasse inoltre sinceramente la verità e compisse la volontà di Dio come meglio può; benché separato dal corpo della Chiesa, sarebbe unito all'anima di lei e quindi in via di salute.
172 D. E chi essendo pur membro della Chiesa cattolica non mettesse in pratica gl'insegnamenti di essa, si salverebbe?
R. Chi, essendo pur membro della Chiesa cattolica, non mettesse in pratica gli insegnamenti di essa, ne sarebbe membro morto e perciò non si salverebbe, perché per la salute di un adulto si richiede non solo il battesimo e la fede, ma le opere altresì conformi alla fede.
173 D. Siamo noi obbligati a credere tutte le verità che la Chiesa c'insegna?
R. Si, noi siamo obbligati a credere tutte le verità che la Chiesa c'insegna, e Gesù Cristo dichiara che chi non crede è già condannato.
174 D. Siamo altresì obbligati a fare tutto quello che la Chiesa comanda?
R. Si, siamo obbligati a fare tutto quello che la Chiesa comanda, perché Gesù Cristo ha detto ai Pastori della Chiesa: «Chi ascolta voi, ascolta me, e chi disprezza voi, disprezza me».
175 D. Può sbagliare la Chiesa nelle cose che ci propone a credere?
R. No, nelle cose che ci propone a credere, la Chiesa non può sbagliare, perché secondo la promessa di Gesù Cristo ella è perennemente assistita dallo Spirito Santo.
176 D. La Chiesa cattolica è dunque infallibile?
R. Si, la Chiesa cattolica è infallibile, epperò quelli che rifiutano le sue definizioni perdono la fede e diventano eretici.
177 D. La Chiesa cattolica può essere distrutta o perire?
R. No; la Chiesa cattolica può essere perseguitata, ma non può essere distrutta, né perire. Ella durerà sino alla fine del mondo, perché sino alla fine del mondo Gesù Cristo sarà con lei, come ha promesso.
178 D. Perché è tanto perseguitata la Chiesa cattolica?
R. La Chiesa cattolica è tanto perseguitata perché fu cosi perseguitato anche il suo divin Fondatore e, perché riprova i vizi, combatte le passioni e condanna tutte le ingiustizie e tutti gli errori.
179 D. Vi sono altri doveri dei cattolici verso la Chiesa?
R. Ogni cattolico deve avere per la Chiesa un amore illimitato, riputarsi infinitamente onorato e felice di appartenerle, e adoprarsi alla gloria e all' incremento di lei con tutti quei mezzi che sono in suo potere.
180 D. Vi è distinzione alcuna fra i membri che compongono la Chiesa?
R. Fra i membri che compongono la Chiesa vi è distinzione notevolissima, perché vi è chi comanda e chi obbedisce, chi ammaestra e chi e ammaestrato.
181 D. come si chiama quella parte della Chiesa che ammaestra?
R. La parte della Chiesa che ammaestra si chiama docente ossia insegnante.
182 D. La parte della Chiesa che viene ammaestrata come si chiama?
R. La parte della Chiesa che viene ammaestrata si chiama discente.
183 D. Chi ha stabilito questa distinzione nella Chiesa?
R. Questa distinzione nella Chiesa l'ha stabilita Gesù Cristo medesimo.
184 D. La Chiesa docente e la Chiesa discente sono dunque due Chiese distinte?
R. La Chiesa docente e la Chiesa discente sono due parti distinte di una sola e medesima Chiesa come nel corpo umano il capo è distinto dalle altre membra e tuttavia forma con esse un corpo solo.
185 D. Di chi si compone la Chiesa docente?
R. La Chiesa docente si compone di tutti i Vescovi con a capo il Romano Pontefice, sia che si trovino dispersi, sia che si trovino congregati in Concilio.
186 D. E la Chiesa discente di chi è composta?
R. La Chiesa discente è composta di tutti i fedeli.
187 D. Quali persone adunque hanno nella Chiesa l'autorità d'insegnare?
R. L'autorità d'insegnare nella Chiesa l'hanno il Papa e i Vescovi, e sotto la loro dipendenza, gli altri sacri ministri.
188 D. Siamo noi obbligati ad ascoltare la Chiesa docente?
R. Si, senza dubbio, siamo tutti obbligati ad ascoltare la Chiesa docente sotto pena di eterna condanna, perché Gesù Cristo disse ai Pastori della Chiesa, nella persona degli Apostoli: «Chi ascolta voi, ascolta me, e chi disprezza voi disprezza me».
189 D. Oltre l'autorità d'insegnare, ha la Chiesa qualche altro potere?
R. Si, oltre l'autorità d'insegnare, la Chiesa ha specialmente il potere di amministrare le cose sante, di far leggi e di esigerne l'osservanza.
190 D. Il potere che hanno i membri della gerarchia ecclesiastica viene dal popolo?
R. Il potere che hanno i membri della gerarchia ecclesiastica non viene dal popolo, e sarebbe eresia il dirlo, ma viene unicamente da Dio.
191 D. A chi spetta l'esercizio di questi poteri?
R. L'esercizio di questi poteri spetta unicamente al ceto gerarchico, vale a dire al Papa e ai Vescovi a lui subordinati.
192 D. Chi è il Papa?
R. Il Papa, che noi chiamiamo pure il Sommo Pontefice, o anche il Romano Pontefice, è il successore di san Pietro nella Cattedra di Roma, il Vicario di Gesù Cristo sulla terra e il capo visibile della Chiesa.
193 D. Perché il Romano Pontefice è successore di san Pietro?
R. Il Romano Pontefice è successore di S. Pietro, perché S. Pietro nella sua persona riunì la dignità di Vescovo di Roma e di capo della Chiesa; stabilì in Roma per divina disposizione la sua sede e ivi mori, perciò chi viene eletto vescovo di Roma è anche l'erede di tutta la sua autorità.
194 D. Perché il Romano Pontefice è il Vicario di Gesù Cristo?
R. Il Romano Pontefice è il Vicario di Gesù Cristo, perché lo rappresenta sopra la terra e ne fa le veci nel governo della Chiesa.
195 D. Perché il Romano Pontefice è capo visibile della Chiesa?
R. Il Romano Pontefice è il capo visibile della Chiesa, perché egli la regge visibilmente coll'autorità medesima di Gesti Cristo, che ne è il capo in visibile.
196 D. Qual'è dunque la dignità del Papa?
R. La dignità del Papa è la massima fra tutte le dignità della terra, e gli dà potere supremo ed immediato sopra tutti e singoli i Pastori e i fedeli.
197 D. Può errare il Papa nell'ammaestrare la Chiesa?
R. Il Papa non può errare, ossia è infallibile nelle definizioni che riguardano la fede e i costumi.
198 D. Per qual motivo il Papa è infallibile?
R. Il Papa è infallibile per la promessa di Gesù Cristo e per la continua assistenza dello Spirito Santo.
199 D. Quando è che il Papa è infallibile?
R. Il Papa è infallibile allora soltanto che nella sua qualità di Pastore e Maestro di tutti i cristiani, in virtù della suprema sua apostolica autorità, definisce una dottrina intorno alla fede o ai costumi da tenersi da tutta la Chiesa.
200 D. Chi non credesse alle solenni definizioni del Papa, quali peccato commetterebbe?
R. Chi non credesse alle definizioni solenni del Papa, o anche solo ne dubitasse, peccherebbe contro la fede, e se rimanesse ostinato in questa incredulità, non sarebbe più cattolico, ma eretico.
201 D. Per qual fine Dio ha concesso al Papa il dono della infallibilità?
R. Dio ha concesso al Papa il dono della infallibilità affinché tutti siamo certi e sicuri della verità che la Chiesa insegna.
202 D. Quando fu definito che il Papa è infallibile?
R. Che il Papa è infallibile fu definito dalla Chiesa nel Concilio Vaticano, e se alcuno presumesse di contraddire a questa definizione sarebbe eretico e scomunicato.
203 D. La Chiesa nel definire che il Papa è infallibile ha forse stabilito una nuova verità di fede?
R. No, la Chiesa nel definire che il Papa è infallibile non ha stabilito una nuova verità di fede, ma solo, per opporsi a nuovi errori, ha definito che l'infallibilità del Papa, contenuta già nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, è una verità rivelata da Dio, e quindi da credersi come dogma o articolo di fede.
204 D. Come deve comportarsi ogni cattolico verso il Papa?
R. Ogni cattolico deve riconoscere il Papa, qual Padre, Pastore e Maestro universale e stare a lui unito di mente e di cuore.
205 D. Dopo il Papa, quali sono per divina istituzione i personaggi più venerandi nella Chiesa?
R. Dopo il Papa, per divina istituzione i personaggi più venerandi della Chiesa sono i Vescovi.
206 D. Chi sono i Vescovi?
R. I Vescovi sono i pastori dei fedeli, posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio nelle sedi a loro affidate, sotto la dipendenza del Romano Pontefice.
207 D. Che cosa è il Vescovo nella propria diocesi?
R. Il Vescovo nella propria diocesi è il Pastore legittimo, il Padre, il Maestro, il superiore di tutti i fedeli, ecclesiastici e laici, che appartengono alla diocesi stessa.
208 D. Perché il Vescovo si chiama Pastore legittimo?
R. Il Vescovo si chiama Pastore legittimo perché la giurisdizione, ossia il potere che ha di governare i fedeli della propria diocesi, gli è stato conferito secondo le norme e le leggi della Chiesa.
209 D. Di chi sono successori il Papa ei Vescovi?
R. Il Papa è il successore di S. Pietro principe degli Apostoli, e i Vescovi sono i successori degli Apostoli, in ciò che riguarda il governo ordinario della Chiesa.
210 D. Deve il fedele stare unito al proprio vescovo?
R. Si, ogni fedele, ecclesiastico e laico, deve stare unito di mente e di cuore al proprio Vescovo in grazia e comunione con la Sede Apostolica.
211 D. Come deve comportarsi il fedele col proprio Vescovo?
R. Ogni fedele, ecclesiastico e laico, deve riverire, amare e onorare il proprio Vescovo, e prestargli obbedienza in tutto ciò che si riferisce alla cura delle anime e al governo spirituale della diocesi.
212 D. Da chi è aiutato il Vescovo nella cura delle anime?
R. Il Vescovo nella cura delle anime è aiutato dai sacerdoti, e principalmente dai parrochi.
213 D. Chi è il Parroco?
R. Il Parroco è un sacerdote deputato a presiedere e dirigere, sotto la dipendenza del Vescovo, una porzione della diocesi che chiamasi parrocchia.
214 D. Quali doveri hanno i fedeli verso il loro parroco?
R. I fedeli devono tenersi uniti al loro parroco, ascoltarlo docilmente e professargli rispetto e sommissione in tutto ciò che riguarda la cura della parrocchia.
215 D. Che cosa c'insegna il nono articolo del Credo con quelle parole: la comunione dei santi?
R. Con le parole: la comunione dei santi, il nono articolo del Credo c'insegna che nella Chiesa, per l'intima unione che esiste tra tutti i suoi membri, sono comuni i beni spirituali, cosi interni come esterni, che le appartengono.
216 D. Quali sono nella Chiesa i beni comuni interni?
R. I beni comuni interni nella Chiesa sono: la grazia che si riceve nei sacramenti, la fede, la speranza, la carità, i meriti infiniti di Gesù Cristo, i meriti sovrabbondanti della Vergine e dei Santi, e il frutto di tutte le opere buone che in essa Chiesa si fanno.
217 D. Quali sono i beni esterni comuni nella Chiesa?
R. I beni esterni comuni nella Chiesa sono: i sacramenti, il sacrificio della santa Messa, le pubbliche preghiere, le funzioni religiose e tutte le altre pratiche esteriori che uniscono insieme i fedeli.
218 D. In questa comunione di beni entrano tutti i figli della Chiesa?
R. Nella comunione dei beni interni entrano i cristiani, i quali sono in grazia di Dio; quelli poi che sono in peccato mortale non partecipano di questi beni.
219 D. Perché non partecipano di questi beni quelli che sono in peccato mortale?
R. Perché la grazia di Dio é quella che unisce i fedeli con Dio e tra loro: e perciò quelli che sono in peccato mortale, essendo senza la grazia di Dio, sono esclusi dalla comunione dei beni spirituali.
220 D. Dunque i cristiani che sono in peccato mortale non hanno alcun vantaggio
dai beni interni e spirituali della Chiesa?
R. I cristiani che sono in peccato mortale hanno ancora qualche vantaggio dai beni interni e spirituali della Chiesa de' quali son privi, in quanto essi conservano il carattere del cristiano che è indelebile, e sono aiutati dalle orazioni e dalle buone opere dei fedeli ad ottenere la grazia di convertirsi a Dio.
221 D. Quelli che sono in peccato mortale possono partecipare dei beni esterni della Chiesa?
R. Quelli che sono in peccato mortale possono partecipare dei beni esterni della Chiesa, se pure non siano separati dalla Chiesa con la scomunica.
222 D. Perché i membri di questa comunione presi insieme, si chiamano santi?
R. I membri di questa comunione si chiamano santi perché tutti sono chiamati alla santità e furono santificati per mezzo del Battesimo, e molti di essi sono già pervenuti alla perfetta santità.
223 D. La comunione dei santi si estende ella anche al cielo e al purgatorio?
R. Si, la comunione dei santi si estende anche al cielo e al purgatorio, perché la carità unisce le tre Chiese: trionfante, purgante e militante; e i Santi pregano Iddio per noi e per le anime del purgatorio, e noi diamo onore e gloria ai Santi e possiamo sollevare le anime del purgatorio, applicando in loro suffragio Messe, elemosine, indulgenze e altre opere buone.
224 D. Chi sotto quelli che non appartengono alla comunione dei santi?
R. Non appartengono alla comunione dei santi nell'altra vita i dannati ed in questa coloro che si trovano fuori della vera Chiesa.
225 D. Chi sono quelli che si trovano fuori della vera Chiesa?
R. Si trovano fuori della vera Chiesa gli infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.
226 D. Chi sono gl'infedeli?
R. Gl'infedeli sono quelli che non hanno il Battesimo e non credono in Gesù Cristo; sia perché credono e adorano false divinità, come gl'idolatri; sia perché pure ammettendo l'unico vero Dio, non credono in Cristo Messia; né come venuto nella persona di Gesù Cristo, né come venturo, tali sono i maomettani ed altri somiglianti.
227 D. Chi sono gli ebrei?
R. Gli ebrei sono quelli che professano la legge di Mosè; non hanno ricevuto il battesimo e non credono in Gesù Cristo.
228 D. Chi sono gli eretici?
R. Gli eretici sono i battezzati che ricusano con pertinacia di credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata come di fede dalla Chiesa cattolica, per esempio gli ariani, i nestoriani, e le varie sette dei protestanti.
229 D. Chi sono gli apostati?
R. Gli apostati sono coloro che abiurano, ossia rinnegano con atto esterno la fede cattolica, che prima professavano.
230 D. Chi sono gli scismatici?
R. Gli scismatici sono i cristiani che, non negando esplicitamente alcun domma, si separano volontariamente dalla Chiesa di Gesù Cristo, ossia dai legittimi pastori.
231 D. Chi sono gli scomunicati?
R. Gli scomunicati sono quelli che per mancanze gravissime vengono colpiti di scomunica dal Papa, o dal Vescovo, e sono quindi, siccome indegni, separati dal corpo della Chiesa, la quale aspetta e desidera la loro conversione.
232 D. Si deve temere la scomunica?
R. La scomunica si deve temere grandemente, perché è la pena più grave e più terribile che la Chiesa possa infliggere ai suoi figli ribelli ed ostinati.
233 D. Di quali beni rimangono privi gli scomunicati?
R. Gli scomunicati rimangono privi delle preghiere pubbliche, dei sacramenti, delle indulgenze e della sepoltura ecclesiastica.
234 D. Possiamo noi giovare in qualche modo agli scomunicati?
R. Noi possiamo giovare in qualche modo agli scomunicati e a tutti gli altri che sono fuori della vera Chiesa, con salutari avvisi, colle orazioni e colle buone opere, supplicando Iddio che per sua misericordia conceda loro la grazia di convertirsi alla fede e di entrare nella comunione dei Santi.
235 D. Che cosa i insegna il decimo articolo: La remissione dei peccati?
R. Il decimo articolo del Credo c'insegna che Gesù Cristo ha lasciato alla sua Chiesa la potestà di rimettere i peccati.
236 D. La Chiesa può rimettere ogni sorta di peccati?
R. Si, la Chiesa può rimettere tutti i peccati per quanto siano molti e gravi, perché Gesù Cristo le ha data piena potestà di sciogliere e legare.
237 D. Chi sono coloro che nella Chiesa esercitano questa potestà di rimettere i peccati?
R. Coloro che nella Chiesa esercitano la potestà di rimettere i peccati sono in primo luogo il Papa, il quale solo possiede la pienezza ditale potestà; poi i Vescovi, e, sotto la dipendenza dei Vescovi, i sacerdoti.
238 D. Come rimette la Chiesa i peccati?
R. La Chiesa rimette i peccati pei meriti di Gesù Cristo, conferendo i sacramenti da esso istituiti a questo fine, principalmente il Battesimo e la Penitenza.
239 D. Che cosa c'insegna l'undecimo articolo: La risurrezione della carne?
R. L' undecimo articolo del Credo c'insegna che tutti gli uomini risusciteranno, ripigliando ogni anima il corpo che ebbe in questa Vita.
240 D. Come avverrà la risurrezione dei morti?
R. La risurrezione dei morti avverrà per virtù di Dio onnipotente, a cui nulla è impossibile.
241 D. Quando avverrà la risurrezione dei morti?
R. La risurrezione di tutti i morti avverrà alla fine del mondo, e allora seguirà il giudizio universale.
242 D. Perché vuole Iddio la risurrezione dei corpi?
R. Dio vuole la risurrezione dei corpi, perché, avendo l'anima operato il bene o il male unita al corpo, sia ancora insieme con esso premiata o punita.
243 D. Gli uomini risorgeranno tutti alla stessa maniera?
R. No, vi sarà grandissima differenza tra i corpi degli eletti e i corpi dei dannati, perché i soli corpi degli eletti, avranno a somiglianza di Gesù Cristo risorto le doti dei corpi gloriosi.
244 D. Quali sono queste doti che adorneranno i corpi degli eletti?
R. Le doti che adorneranno i corpi gloriosi degli eletti sono: 1.° la impassibilità, per cui non potranno più essere soggetti a mali, a dolori di veruna sorta, né a bisogno di cibo, di riposo o d'altro; 2.° la chiarezza, per cui risplenderanno a guisa del sole e d'altrettante stelle; 3.° l'agilità per cui potranno passare in un momento e senza fatica da un luogo all' altro e dalla terra al cielo; 4.° la sottigliezza, per cui senza ostacolo potranno penetrare qualunque corpo, come fece Gesù Cristo risorto.
245 D. I corpi dei dannati come saranno?
R. I corpi dei dannati saranno privi delle doti dei corpi gloriosi dei Beati, e porteranno l'orribile marchio dell'eterna riprovazione.
246 D. Che cosa c' insegna l'ultime articolo: La vita eterna?
R. L'ultimo articolo del Credo c'insegna che dopo la vita presente vi è un' altra vita o eternamente beata per gli eletti in paradiso, o eternamente infelice pei dannati all'inferno.
247 D. Possiamo noi comprendere la felicità del paradiso?
R. No, noi non possiamo comprendere la felicità del paradiso, perché supera le cognizioni della nostra mente limitata, e perché i beni del cielo non possono paragonarsi ai beni di questo mondo.
248 D. In che ,consiste la felicità degli eletti?
R. La felicità degli eletti consiste nel vedere, amare e possedere per sempre Dio, fonte di ogni bene.
249 D. In che consiste la infelicità dei dannati?
R. L'infelicità dei dannati consiste nell'essere sempre privi della vista di Dio e puniti da eterni tormenti nell'inferno.
250 D. I beni del paradiso e i mali dell'inferno sono solamente per le anime?
R. I beni del paradiso e i mali dell'inferno sono adesso solamente per le anime, perché solo le anime sono adesso in paradiso o nell'inferno; ma dopo la risurrezione della carne, gli uomini, nella pienezza di loro natura, cioè in anima e in corpo, saranno o felici o tormentati per sempre.
251 D. Saranno uguali per i beati i beni del paradiso, e per i dannati i mali dell'inferno?
R. I beni del paradiso per i beati, e i mali dell'inferno per i dannati, saranno uguali nella sostanza e nella eterna durata; ma nella misura, ossia nei gradi, saranno maggiori o minori, secondo i meriti, o demeriti di ciascuno.
252 D. Che vuoi dire la parola Amen in fine del Credo?
R. La parola Amen in fine delle preghiere significa: Così sia; in fine del Credo significa: Cosi è; vale a dire: credo essere verissimo tutto quello che in questi dodici articoli si contiene, ed io ne sono più certo che se lo vedessi cogli occhi miei.
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