Salzano fu testimonio di un fatto strepitoso avvenuto primi anni del secolo XVI. S. Ignazio e suoi compagni, allorquando nel 1536-37 sostarono a Venezia e nelle città vicine in attesa della partenza per la Terra Santa, passarono per lo meno qualche giornata nel già Vescovile Castello di Stigliano (Catastico Vescovile N. 509), allora del Commendatore Andrea Lipomano e dal 1546 della Compagnia di Gesù, ed ebbero così modo di venire a conoscenza e controllare il prodigio.
Conservo incancellabile memoria della narrazione fattami primi anni di Seminario da un Chierico Salzanese, il quale mi parlò di un tal Prete Lorenzo, chiamato d’urgenza per il Viatico sui confini occidentali della cura Zeminiana-Briana La stagione e l’ora pare non fossero adatte per una processione, ma forse la pietà eucaristica non era molto coltivata, sicché il Sacerdote dovette contentarsi di un solo chierichetto. Giunti nei prati circostanti il fiume Muson, detto volgarmente Cime, alcuni asini pascolanti s’indirizzarono verso il pio convoglio e, giunti presso il Sacerdote, piegarono le ginocchia e poi seguirono il Viatico fino alla casa dell’infermo, rinnovando la genuflessione; e quindi, sempre con Prete Lorenzo, ritornarono fermandosi al pascolo. La notizia è ripetuta dagli anziani ai figli, e dai sacerdoti nei catechismi ai parrocchiani.
Il narratore asseriva d’aver anche letto il miracolo, e di fatto ne parlano oltre i Bollandisti, il Gerola "Libro per tutti
", il P. Beccaro "Vicino a Gesù
", e il P. Sanna Solaro S. I. in una stampa dei fatti Eucaristici avvenuti in Italia. Il prodigio fu pure riferito al Congresso Eucaristico di Milano [1] e si voleva anche illustrarlo in quello di Venezia, come dai carteggi del 1897, conservati in archivio parrocchiale.
La distinta pietà eucaristica del già Parroco di Salzano Pio X, la sua morte in odore di santità, hanno destato l’attenzione di vari studiosi su questo fatto, dando occasione a ricerche, con la speranza di vedere riprodotto il documento, che poté leggere il Servo di Dio Simone Rodriguez S. I., documento che si ritenne sempre conservato in Curia di Treviso o in detta città (Lettera del P. Sanna Solaro S. J. a Salzano).
Mons. Agnoletti nel "Treviso e le sue Pievi
" p. II, pag. 143, aveva assicurata la mancanza del documento, aggiungendo un giudizio per parte sua, che merita essere riformato: "Nessun cenno ho trovato in Archivio Curiale d’un preteso prodigio eucaristico, che si dice esser avvenuto in Salzano, simile a quello del Taumaturgo di Padova, della giumenta adoratrice: dunque è falso
".
Nei riguardi dell’Archivio Parr., il Parroco Sarto aveva nella prima Visita Pastorale riferito che il suo Archivio era stato completamente distrutto dal fuoco pochi anni prima della sua venuta a Salzano [2].
Ho sotto gli occhi una ricerca del R. P. Fournier S. J. nei riguardi della data del miracolo. Il Padre Gesuita mi fa la presentazione del testimonio del fatto strepitoso, che fu il P. Rodriguez; come la Storia della Società di Gesù, di Nicolò Orlandino, stampata a Bologna da Bartolomeo Zanetti nel 1615, ce lo attesta. Questa storia fu scritta verso gli ultimi anni di vita del detto Servo di Dio, uomo fornito di vasta dottrina, morto a Lisbona in odore di santità, il 15 luglio 1579. Merita di essere riferito nell’originale il documento del Rodriguez, anche per togliere ogni valore probativo all’illegittima conclusione dell’Agnoletti.
A questo documento la Curia aggiunge una notizia finora invano ricercata, cioè conferma il nome del Sacerdote che serve a determinare ancor più la data del miracolo.
Prete Lorenzo era Cappellano o Vice-parroco della Chiesa di Salzano nell’agosto del 1517; comparve in curia chiamato per testimonianza su interessi che riguardavano i quartesi goduti all’investito del Benefizio che era don Francesco Artuso, parroco fino al 1550 circa.
Il fatto in conclusione è avvenuto essendo Parroco Francesco Artuso, circa l’anno 1517, ed il Rodriguez che forse parlò coll'Artuso, poté esaminare il processo verbale, redatto dall'autorità competente, come si afferma, nel testo seguente:
Miraculum divinissimi Sacramenti... Narrabant enim paulo ante in pago agri tarvisii, cui Salzanum nomen, Laurentium quemdam sacerdotem cum coelestem Eucharistiae Panem ad aegrotum, sine pompa comitatuque deferret, asellos quosdam extra oppidum offendisse, qui cum presbitero occurrissent, veluti sentirent, quod ille deferret, ex utroque viae latere, repente discreti procubuerunt in genua.
Sacerdotem vero ipsum uno puero comitatum, rei novitate attonitum, medium inter mites ambulasse quadrupedes, eas vero quasi pompam ducerent praeeuntem fuisse secutas, et presbitero in aedes ingresso, constitisse pro foribus, nec inde prius abiisse, quam is ab aegro reversus eas ad sua pasqua cum benedictione dimitteret. Id multis testibus diligenter interrogatis, in publicas relatum est tabulas, et inde ortam in honorem tanti misterium sodalitatem ferunt [3]. Quoniam autem Simon Rodericius, qui fuit unus e decem Patribus, socii S. P. Ignatii, (obiit Obyssipone die XV lulii 1579. Cfr. Buttler 31 luglio) in eo se pago fuisse testatur et pro indaganda veritate, quam suis litteris traderet, non mediocriter fuisse solicitum, placuit et nobis rem nostris literis eo mandare libentius, quo graviore ab autore testeque manavit. Nec novum Divinae sapientiae videri debet, voluisse Deum per animantes rationis expertes ipsos interdum homines erudire, cum his affinia non ignoremus per Antonium Obissiponensem, et alios insigni sanctitate viros fuisse patrata, ut quam recusant homines ab ominibus disciplinam eam accipere cogentur a bestiis; et qui dei Misterii nolunt esse subiecti subiiciantur in dicendo jumentis.
Mons. Cav. LUIGI ZANGRANDO - Archivista Vescovile.
[1] Atti del Congresso, Parte III, p. 288.
[2] Relazione presentata in occasione della Visita Pastorale - Atti Curiali 1867.
[3] La Confraternita del SS.mo in Salzano appare organizzata, dotata di beni e retta da un Cappellano tal Prete Francesco Scabello q. Zuanne nel 1527. La sua origine deve quindi porsi a qualche anno prima.
ultimo aggiornamento: 14.11.2007