Via Roma n. 57
30030 Salzano (Venezia)
Tel.: 328 3460914
L'Associazione Culturale "Tempo e Memoria" non è
un nuovo gruppo che brilla nel già affollato firmamento della parrocchia
di Salzano, tuttavia intende avere con essa un rapporto privilegiato, e lavorare
come supporto logistico in ambito culturale. Non è frutto di una improvvisazione,
in quanto nasce dopo un lungo periodo di discussioni e di chiarimenti, iniziati
già nel 1993-94, attorno ad una proposta avanzata dal cappellano don
Giuseppe Minto.Non intende sostituirsi a nessuno che svolga già azioni
finalizzate alla salvaguardia dei beni ambientali e culturali, ma vuole mettersi
al servizio, nel nostro paese e nel circondario, di tutti coloro che in qualche
modo coltivano progetti culturali ed attività ricreative. Intende allargare
il suo raggio d'azione "senza limiti geografici" proponendo, a tutti
coloro che possono essere interessati, un'attività incentrata e basata
sullo studio, sulla ricerca, sul dibattito, su iniziative editoriali, sull'informazione,
e sulla formazione e sull'aggiornamento culturale nei settori della storia locale,
dei problemi sociali e del tempo libero. Un'attività a tutto campo, che
si completa nella promozione di attività di ricreazione, intesa come
sollievo ed arricchimento personale e comunitario, e di servizi, organizzati
per favorire una maggiore e migliore conoscenza ed integrazione sociale, in
Italia ed all'estero. Troppa ambizione? Troppa oligarchica sicumera, che finirà
inevitabilmente per fare, come una bolla di sapone, un silenzioso quanto miserando
flop? Se una ventina di persone di tutte le età, dai 18 ai 71 anni, si
trova con regolarità da anni, e se da anni continua a proporre attività,
concerti, mostre, pubblicazioni, piccoli progetti, ma anche realizzazioni di
portata "giubilare" un motivo deve pure esserci. Credo di poter affermare
che si è capito innanzitutto come si può lavorare bene e fattivamente
assieme, attorno ad un canovaccio condiviso da tutti, con soddisfazione, arricchimento,
condivisione. Si è trattato di fare una scommessa in senso culturale,
senza scopi di lucro o di guadagno alcuno; se questo in qualche modo ci sarà,
sarà prontamente reinvestito e considerato nel bilancio come una partita
di giro: alla cultura è arrivato, alla società deve ritornare.
Di sicuro è stata fatta una scelta coraggiosa e controcorrente: in un
tempo nel quale tutto ha un prezzo o viene riduttivamente monetizzato, la decisione
di riscoprire la gratuità evangelica, di impegnarsi nel volontariato
culturale senza contropartite e di fornire una testimonianza di ideali e di
valori porta a respirare aria decisamente nuova. Ma credo si sia soprattutto
compreso, sulla spinta inarrestabile impressa dal Concilio Vaticano II ed in
seguito alle molteplici esortazioni dei papi, che il popolo di Dio è
stato irreversibilmente indirizzato su una strada di sempre maggiore consapevolezza
dell'importanza rivestita dal problema della conservazione del patrimonio storico-artistico
della Chiesa, ormai ampiamente condivisa sia dai credenti, sia dai non credenti.
E non solo nell'ambito proprio dei beni culturali, dove discipline specifiche
come biblioteconomia, archivistica, museografia, restauro, turismo religioso
trovano una collocazione ben precisa e scientificamente apprezzata, ma anche
nella società intera, spesso violenta e incurante dei più elementari
diritti della persona umana. Anzi, oggi viene riconosciuta alla storia ed all'arte,
alla cultura insomma, una carismatica forma di attività che viene definita
"terapeutica" nei confronti di una società che sta imbarbarendosi
sempre di più. I principi sono nobili, i fini sono sublimi, il ruolo
da svolgere ambito ed invitante.
Occorre ora che l'azione tenga dietro alle idee, con umiltà e con pazienza,
per evitare che il volo diventi pindarico o dantescamente "folle",
che le parole rimangano vuote di significato. Un primo passo verso l'azione
concreta è già stato mosso. Lunedì 14 giugno 1999 i soci
fondatori hanno firmato l'atto costitutivo ed hanno subito voluto dare operatività
alla loro creatura, mettendo in pratica lo statuto sociale e dandosi il proprio
assetto interno, data l'urgenza di scadenze di grande portata, come l'allestimento
e l'inaugurazione del Museo di S. Pio X.
dott. Quirino Bortolato
COMPONENTI
NOME | RUOLO | RECAPITO |
---|---|---|
Fabrizio Masiero | Presidente - Responsabile Archivio Storico - Curatore del Museo S. Pio X - Consigliere direttivo | - |
Giorgio Zillio | Vicepresidente - Responsabile Archivio Storico - Consigliere direttivo | - |
Quirino Bortolato | Responsabile attività culturali - Responsabile Archivio Storico - Gestione amministrazione - Consigliere direttivo | - |
Ermanno Baschiera | Responsabile informatico - Consigliere direttivo | webmaster@museosanpiox.it |
Francesco Stevanato | Responsabile Archivio Storico - Consigliere direttivo | - |
Daniela Polato | Responsabile Archivio Storico - Consigliere direttivo | - |
Fausto Milan | Aiuto amministrazione - Consigliere direttivo | - |
Gianni Marcuglia | Revisore dei conti | - |
Stefano Bonaldo | Proboviro | |
Franco Spolador | Proboviro | - |
Persone che hanno fatto parte della nostra associazione
Il gruppo si ritrova ogni martedì presso la Casa della Comunità, alle ore 21. L'adesione al gruppo è libera, ed è aperta a tutti coloro che, indipendentemente dall'età, intendono impegnarsi nelle attività di studio e di volontariato previste dallo Statuto. Sono particolarmente accetti giovani di entrambi i sessi che vogliano affiancare all'attività scolastica (scuola media superiore od università) un'attività culturale "sul campo".
Ecco due foto del nostro "quartier generale"
ultimo aggiornamento: 06.09.2012