Introduzione:
Oreficerie sacre dalla chiesa di San Bartolomeo al museo
San Pio X a Salzano
(di Paolo Peri)
Da
Il Museo di san Pio X a Salzano
Argenti, tessuti e arredi sacri dal Quattrocento al Novecento
Amministrazione Comunale di Salzano, 1999
Pagg. 112-119
Schede: Pagg. 120-140
L'oreficeria sacra, ovvero le cosiddette "suppellettili" e "vasi sacri" utilizzati per celebrare i riti e le solennità cristiane, ancora conservata nei luoghi di culto (oppure nei musei e in quelli diocesani) è quanto resta di un più ricco e numeroso patrimonio the con il passare degli anni, delle guerre, delle rivoluzioni, di periodi di crisi economica e delle soppressioni, è andato irrimediabilmente perduto. A queste cause vanno aggiunti i numerosi furti, le vendite illecite e le perdite dovute al cattivo stato di conservazione secondo il quale tutti gli oggetti sacri, ormai indecorosi, non dovevano cadere in mani profane e pertanto venivano distrutti (per le oreficerie era in uso la fusione del metallo prezioso che poi veniva riutilizzato per comporre nuovi oggetti), come prevedevano le regole liturgiche rimaste in vigore fino al Concilio Vaticano II. A queste calamità, inoltre, si devono aggiungere i cambiamenti d'uso e del gusto che con il passare del tempo hanno ulteriormente infranto un duro colpo agli oggetti sfuggiti alle suddette spoliazioni.[...]
Il seguito del saggio potrete trovarlo nel Catalogo del museo.
Per avere informazioni in proposito, potete scriverci all'indirizzo di posta elettronica info@museosanpiox.it
(di Paolo Peri)
Scheda n. 50 | Scheda n. 59 | Scheda n. 72 | Scheda n. 89 |
Le schede che qui non sono state pubblicate per motivi di spazio, si possono trovare nel Catalogo del museo.
Ultimo aggiornamento: 04.08.2007