Radiogiornale di Radio Vaticana 21 agosto 2008 - Intervista a Quirino Bortolato
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La Chiesa festeggia oggi San Pio X, Pontefice dal 1903 al 1914. Un Papa, ha ricordato ieri Benedetto XVI all'udienza generale, che visse in un periodo storico travagliato
e che dovette lottare per garantire la libertà della Chiesa e la coerenza della fede. Una Verità che il Papa difese, in particolare, con la sua Enciclica "Pascendi Dominici Gregis" che condannava gli errori del "modernismo". Per una riflessione sui frutti di questo Pontificato, Alessandro Gisotti ha intervistato lo storico Quirino Bortolato, autore di numerose pubblicazioni su Papa Giuseppe Sarto, e tra i fondatori del Museo "San Pio X" nella cittadina veneta di Salzano, dove Papa Sarto fu giovane parroco per 8 anni:
R. – Il Pontificato di Pio X fu un Pontificato spartiacque. Papa Sarto ha curato la riforma della Curia, del Papato. Lo ha aperto verso il mondo e non solo verso uno Stato. Ha realizzato delle riforme che sono rimaste molto importanti fino al Concilio Vaticano II: catechismo, musica sacra, codificazione canonica – importantissimo! – la liturgia ...
D. – Sicuramente, il Catechismo di Pio X è un documento innovatore e particolarmente caro a generazioni e generazioni di fedeli...
R. – L'innovativo metodo della domanda e risposta che è stato proposto prima alla diocesi di Roma e poi, come catechismo unico per tutta la Chiesa cattolica nel 1912, ha le sue radici proprio qui a Salzano. Di fatti, nel nostro museo, sono conservati i suoi due quaderni con il metodo della domanda e risposta, in cui scendendo proprio a livello della nostra popolazione, che evidentemente non aveva studiato, era quasi tutta analfabeta, spiegava – con il metodo della domanda e risposta – tutti i cardini fondamentali di quello che noi oggi conosciamo come Catechismo.
D. – Il nucleo della dottrina della fede alla portata di tutti, dunque...
R. – Certamente. Ha istituito un catechismo unico. Prima, ogni diocesi aveva il proprio catechismo, invece lui si è fatto paladino di un catechismo unico per tutta la Chiesa cattolica che è durato fino al Concilio Vaticano II.
D. – Una delle grandi preoccupazioni di Papa Pio X era la pace: lui morì nel 1914, in un certo qual modo prefigurò anche l'orribile vicenda della Prima Guerra Mondiale
...
R. – Orribile vicenda che lui aveva preveduto da tanto tempo, perché già nel 1903-1904 parlava di un "guerrone", un guerrone che sarebbe scoppiato inevitabilmente se le nazioni europee non si fossero in qualche modo accordate. Certo, la diplomazia vaticana si è data da fare per evitare quella che dopo Benedetto XV chiamerà "l'inutile strage". Pio X paventava uno scontro tra le potenze cattoliche per cui diceva che non potevano delle potenze cattoliche mancare al principale comandamento che Cristo aveva dato, cioè di amarsi gli uni gli altri.